Tav: Chiamparino chiede a Salvini una consultazione pubblica

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Consultazione popolare sulla Torino-Lione in Piemonte: o il 26 maggio o niente. Il presidente della Regione Sergio Chiamparino questa mattina, martedì 12 marzo, ha illustrato pubblicamente la lettera indirizzata al ministro dell’interno e vice premier Matteo Salvini, con la richiesta di poter svolgere una consultazione popolare in concomitanza con le elezioni regionali, ai sensi dell’articolo 86 dello Statuto regionale.

“Tale consultazione riguarderebbe l’impegno per la Regione Piemonte di attivarsi in tutte le sedi per la rimozione degli elementi di impropria protrazione delle attività di realizzazione dell’opera e degli effetti negativi immediati sia sul territorio, per la mancata attivazione dei cantieri di lavoro, sia prospettici conseguenti all’isolamento del territorio dai grandi collegamenti di trasporto europei”, ha scritto Chiamparino, sottolineando: “ritengo che un tema così delicato pretenda di essere affrontato con uno strumento di voto certo e trasparente”.

Il Governatore ha ritenuto buon segno, al fine del completamento dell’opera, la pubblicazione degli inviti alle aziende a presentare la propria candidatura da parte di Telt, il promotore pubblico responsabile della realizzazione e della gestione della Tav. Ha tuttavia espresso forte preoccupazione per l’ipotesi che, visto il perdurare dell’incertezza da parte del Governo – resa con la metafora di Salvini e dell’altro vicepremier Luigi Di Maio impegnati a vestire i panni del poliziotto buono e del poliziotto cattivo -, l’opera continui a essere ritenuta prioritaria da parte dell’Unione Europea. D’altro canto già ieri a proposito del protrarsi dell’attesa per una decisione definitiva dell’Esecutivo, Chiamparino aveva parlato di un “grande imbroglio” volto a scavalcare le elezioni europee senza decidere.

La missiva sarà inviata al Viminale già nel pomeriggio, e l’autore si è detto ottimista su un’accoglienza favorevole da parte di Salvini. Nel caso in cui, però, il riscontro non fosse positivo, l’iniziativa si fermerà: secondo il presidente della Regione potrà essere infatti realizzata solo in occasione dell’election day per non gravare sulle casse dei piemontesi. Ha parlato di un costo di oltre dieci milioni.

Interpellato sul fatto che nell’ipotesi di “via libera” da parte del Ministro saranno soltanto i piemontesi a esprimersi, ha risposto:
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ADRIANA RICCOMAGNO