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Strutture, ricerca e personale. Unito si affaccia al 2022

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L’Università di Torino chiude il 2021 lavorando sull’anno che verrà e non solo. Oggi, martedì 21 dicembre, nel palazzo del Rettorato si è tenuta la conferenza di fine anno che si è soffermata sui piani che l’ateneo ha in serbo per il futuro. Sul tavolo del Rettore Stefano Geuna, della Prorettrice Giulia Carluccio e del Direttore Generale Andrea Silvestri, le strategie che Unito intende implementare nell’obiettivo della nuova Direzione “innovazione e dell’internazionalizzazione”. Un orizzonte in parte tracciato dalle risorse di cui già dispone e che sono racchiuse nel bilancio di previsione appena approvato, che si unirà ai miliardi da destinare alle università contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tre linee di intervento verso cui confluiranno gli investimenti nei prossimi mesi: innanzitutto la ricerca, a cui il Pnrr destinerà complessivamente 11,44 miliardi di euro. A questo proposito l’Università di Torino, che equivale al 5% del Sistema Universitario nazionale, conta di unire il potenziale di finanziamento del proprio portafogli con le risorse che proverranno dal Ministero. Negli ultimi mesi sono stati messi a punto interventi per l’innovazione e il rafforzamento del sistema di formazione, di ricerca e di trasferimento tecnologico, che necessiteranno di nuove apparecchiature e di un ampliamento del personale di ricerca. A questo si unisce Infine il raddoppiamento dei finanziamenti per la ricerca locale.

Il tema della ricerca incrocia direttamente quello delle nuove professionalità. Tra il 2020 e il 2021sono state effettuate 776 nuove assunzioni. L’organico si arricchisce in particolare di 81 professori ordinari, 196 professori associati, 131 Ricercatori RtdA, 136 Ricercatori RtdB, 113 tecnici-amministrativi a tempo indeterminato e 119 a tempo determinato. Per il 2022 sono inoltre previste 585 nomine di cui 187 ricercatori a tempo determinato e 159 tecnici amministrativi. L’ Università di prefigge l’obiettivo di regolarizzare a cadenza annuale l’immissione di nuove forze di sostegno alle attività di ricerca per avvicinarsi alla media europea.

Il terzo target verso cui indirizzare gli investimenti è quello sintetizzato nel piano denominato “Re-Inventing UniTo”, il piano di rigenerazione edilizia che andrà a toccare molti degli edifici che costituiscono il patrimonio storico e infrastrutturale dell’ateneo. Con un investimento di 100 milioni di euro (40 di UniTo, 60 candidati sul “Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca” del Ministero dell’Università e della Ricerca), il programma prevede il recupero, la valorizzazione e la ridefinizione strategica di questo patrimonio.

Complessivamente il programma di interventi prevede interventi di recupero funzionale di spazi per la didattica – con nuove aule, biblioteche e aule studio – e per la ricerca, con nuovi laboratori, riguarderà le aree di Palazzo Nuovo, della Cavallerizza Reale, del Rettorato, dell’Ex Irve, dello Scalo Vallino, del Campus Einaudi, di Grugliasco, dei Palazzi Musei della Scienza, via Pietro Giuria, Corso Raffaello, Palazzo Campana, nonché la sede di Savigliano.

I tempi per l’implementazione di questi progetti sono strettamente legati alle tranche di erogazione dei fondi ministeriali e si distendono in maniera pluriennale, periodo in cui sarà importantissimo arricchire le sinergie con il tessuto delle imprese locali sia per quanto riguarda l’apporto che queste forniscono alla ricerca e allo sviluppo, sia per il ricavato derivante dalla messa a disposizione degli spazi dell’ateneo.