A Saluzzo migliaia di persone in marcia per la Giornata in memoria delle vittime innocenti delle mafie

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Quasi ottomila persone hanno invaso le vie di Saluzzo, in provincia di Cuneo, in occasione della XXIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, intitolata quest’anno “Terra, solchi di verità e giustizia”. La manifestazione nazionale è stata invece organizzata a Foggia, dove si sono ritrovati i parenti di tante vittime innocenti per marciare insieme e per ascoltare il discorso annuale di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

Il tema di quest’anno è quello del caporalato. Saluzzo, per Libera Piemonte, significa questo: un messaggio di resistenza all’illegalità nei campi. Ma rappresenta anche la memoria del generale Alberto Dalla Chiesa (quest’anno ricorre il 35esimo anniversario della morte) e di Amedeo Damiano, dirigente del servizio sanitario di Saluzzo, una delle prime vittime gambizzate in Italia perché si oppose al sistema di corruzione e illegalità diffusa nella sanità. Anche per questo sono arrivati pullman da tutto il Piemonte, in rappresentanza delle diverse province e dei presidi territoriali.

L’evento

La marcia è iniziata questa mattina alle 10.30 e si concluderà nel pomeriggio, quando incontri e seminari su temi come il gioco d’azzardo, i beni confiscati e la corruzione permetteranno di fermarsi a riflettere, dopo aver sfilato per le strade della città per diverse ore. Durante la marcia vengono scanditi i nomi delle quasi mille vittime innocenti di mafia in Italia, pronunciati nel silenzio dei partecipanti, per fare memoria. Un appuntamento che coinvolge tutto il territorio piemontese, con eventi sul tema che si concluderanno nel fine settimana e che sono parte dei cosiddetti “100 passi” verso il 21 marzo, in memoria di Peppino Impastato.

I cantucci del 21 marzo

In occasione del 21 marzo la Cascina Carla e Bruno Caccia, bene confiscato a San Sebastiano Po, a Chivasso, ha lanciato i “cantucci del 21 marzo”. Realizzati con la scorza di arancia della cooperativa “Beppe Montana”, che si trova su terreni confiscati dove il caporalato era all’ordine del giorno, sono in vendita all’Emporio di via Marsigli a Torino, accanto alle colombe pasquali realizzate sempre nel bene confiscato del chivassese.

CAMILLA CUPELLI