Report Mal’Aria, le voci dei sindaci della prima cintura torinese: “Più corse pubbliche e politiche green unitarie”

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Puntare su piani condivisi in difesa dell’ambiente e rafforzare il trasporto pubblico. Sono queste le richieste che emergono dall’area metropolitana di Torino. In particolare da Settimo Torinese, Moncalieri e Grugliasco, i cui sindaci esprimono non poche perplessità dopo l’uscita del rapporto Legambiente “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi” che ha sancito Torino maglia nera per qualità dell’aria in tutta Italia.

“Per quanto i dati siano leggermente migliorati negli ultimi anni – commentano all’unisono i primi cittadini dei tre comuni – i risultati del report non stupiscono: lo stato dell’inquinamento atmosferico di Torino è oltre ogni parametro concesso da troppo tempo”. Grana tanto per il capoluogo piemontese quanto per gli oltre trecento comuni dentro la metropoli torinese.

Cosa succede in città metropolitana?

Uno sguardo allargato sulla questione l’aveva già esposto giovedì scorso, alla presentazione della campagna “Clean Cities”, il consigliere delegato all’ambiente della città metropolitana di Torino, Gianfranco Guerrini. Sposato (almeno in parte) anche dai sindaci della prima cintura, con gli obiettivi di creare una rete di trasporti pubblici ramificata, che colleghi Torino col resto dei comuni limitrofi, e incentivare politiche green.

Per quanto, alla fine dei conti, ogni sindaco vada un po’ per le sue. “Questo perché la città metropolitana – commenta Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese – sta cominciando adesso a dare il via alle prime proposte, ma fa fatica nella fase operativa. Non è un problema di obiettivi, per cui c’è assoluto accordo, quanto di disomogeneità amministrativa fra i comuni”. A dar man forte, il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna: “Aiuterebbe molto individuare più punti su cui coordinarsi, come l’idea di condividere l’illuminazione pubblica, in un tavolo sia a livello metropolitano che a livello regionale”.

Aumentare le corse, ampliare piste ciclabili e metro

Fra questi, il capitolo trasporti. Con una richiesta corale: “Servono più corse dei mezzi pubblici da e per Torino, soprattutto per i pendolari”. Ma anche, puntualizza Montagna, “un biglietto unico per circolare con autobus e metro in tutta la città metropolitana, integrando il più possibile la mobilità sharing”.

Comunque, le sfide passano dalle mura di casa. Mentre il sindaco di Grugliasco, Emanuele Gaito, è ottimista “sull’ampliamento delle piste ciclabili che nei nostri piani collegheranno chi arriva con la linea ferrata Fm5 alla Città delle scienze, in via d’espansione”, Piastra fa un punto sulla definizione della linea 2 della metropolitana: “Stiamo collaborando col comune di Torino. La richiesta d’inserire nella progettazione definitiva fermate fino a San Mauro Torinese e Settimo Torinese ha avuto una prima risposta positiva”. Richiesta che, a detta di Piastra, porterebbe “a strade torinesi meno intasate di tutte quelle auto che arrivano da Milano”.

Non solo trasporti

Soluzioni per gomme e rotaie, ma l’attenzione è su più fronti: monitoraggio dei livelli dell’aria, screening e individuazione delle caldaie fuori norma, riforestazione. È su quest’ultimo punto che città metropolitana cerca di cogliere la palla al volo grazie ai bandi del Pnrr: sempre Guerrini ha parlato di “messa a dimora di oltre 100mila piante per un costo complessivo di quattro milioni di euro tra il 2020 e il 2021” e di “uno stanziamento di altri 7 milioni di euro in campo per gli anni a venire”.

Due però i grattacapi. Il primo, sostiene Gaito, che “con il cambiamento climatico in atto, vanno piantate specie di piante arboree capaci di resistere a siccità e fenomeni atmosferici cui prima non assistevamo”. A sollevarne un secondo, invece, è Piastra, per cui “i bandi, che già non pagano la bonifica del terreno, non guardano alla città metropolitana, dove mancano spazi riforestabili, eccezion fatta per quelli ormai dati in concessione agli agricoltori”.