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Piantedosi a Torino, nuovi agenti e più “misure preventive” contro la criminalità giovanile

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Allerta anarchici, sicurezza urbana e Cpr. E ancora: Tav, criminalità giovanile. Tanti i temi affrontati dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al comitato per l’ordine e la sicurezza di ieri mattina, sabato 11 febbraio, presieduto dal prefetto Raffaele Ruperto. Alla sua prima visita a Torino, il vertice del Viminale ha partecipato a un tavolo affiancato, fra gli altri, dal capo della polizia Lamberto Giannini, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e i vertici cittadini delle forze dell’ordine.

Le questioni sul tavolo: “law and order”

Andiamo per gradi. In primis, il ministro ha annunciato nuove unità negli organici delle forze dell’ordine: “Per iniziare, un saldo attivo di trenta figure, tra i 20 e i 25 anni, con maggiori potenzialità operative”. Assunzioni fresche dopo anni di blocco del turnover, ma Piantedosi ha anche parlato di più fondi a sostegno delle attività di polizia e delle telecamere di videosorveglianza, per cui “stiamo pensando di modificare le assegnazione di fondi, privilegiando le aree urbane come Torino”.

Poi un commento alle cronache di questi giorni. Dopo l’episodio dei Murazzi, nel quadro di una criminalità giovanile, il ministro ha sostenuto che “la scompostezza tipica dell’età portata all’estremo porta a episodi di questa gravità”. Da qui la promessa “di ampliare le misure preventive”, mentre sul più ampio capitolo malamovida quella “di diffondere servizi sempre più reiterati per intercettare certi fenomeni e rassicurare la cittadinanza che lo Stato c’è”.

Immigrazione e anarchici

Sul caso Cpr di corso Brunelleschi, il ministro ha messo le carte sul tavolo: “Per il governo – ha spiegato – i Cpr hanno un ruolo fondamentale per il miglioramento delle politiche di rimpatrio. Tra le persone trattenute al Cpr la percentuale di rimpatri è del 50-55%, all’esterno appena al 2%”. Pur sottolineando “che le persone devono restare nei Cpr così come stabilito dalla normativa europea”, Piantedosi ha riconosciuto la necessità di un miglioramento delle strutture.

Con occhio vigile verso le proteste contro il 41-bis, in solidarietà ad Alfredo Cospito, Piantedosi ha espresso “un messaggio di rassicurazione”: “Torino non vive una situazione diversa da quella di altre città. C’è la massima attenzione e non abbiamo certezza di episodi gravi dietro l’angolo”. Sulla falsariga del presidio a Milano di ieri, oggi è prevista una contestazione di matrice anarchica per le vie di Torino. “Sarà gestita come tutte le altre manifestazioni – ha commentato Piantedosi – Con il solito equilibrio che le forze dell’ordine hanno messo in campo finora. Confido che vada tutto per il meglio”.

Sorveglianza sulla Torino-Lione

Dulcis in fundo: Tav. Prima dell’avvio del comitato in piazza Castello, il ministro ha visitato il cantiere di San Didero, in Val di Susa. A seguito del suo apprezzamento al lavoro degli agenti che sorvegliano la zona via Twitter, Piantedosi ha sottolineato che “non sono previste riduzioni delle forze presenti”. Anche perché “in un contesto critico come questo – ha rimarcato – sono rimasto colpito dalla loro professionalità”.