Il cuore di Paola Turci sul palco del Colosseo

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Paola Turci ieri sera non voleva più andarsene dal palco del Teatro Colosseo di Torino, dove ha aperto ufficialmente il tour per il lancio del suo nuovo album “Il secondo cuore”. Paola è tornata dal suo pubblico anche dopo il secondo bis, anche dopo che si erano spente le luci del palco, dopo che gli strumenti e i microfoni erano stati staccati. Ha cantato l’ultimo ritornello a viva voce e chi è rimasto in sala l’ha applaudita con imbarazzo, come quando si riceve un regalo troppo bello e sorprendente per riuscire a esprimere un sentimento di riconoscenza.

Paola ha un grande cuore, accompagnato da una grande voce e da una grande voglia di emozionare suonando bella musica. La scaletta è stata quella solita di un’artista che comincia l’ennesimo giro di spettacoli con l’obbligo di riproporre ai fan il proprio bagaglio di successi, ma anche con il desiderio di accompagnarli nella scoperta di una nuova identità sonora.

La musica passa attraverso infinite rinascite e nata di nuovo è anche Paola Turci, che porta sul palco con immutata classe “Bambini”, premiata a Sanremo 1989 nella categoria emergenti, e “Fatti bella per te”, quinto posto al Festival di quest’anno. Poi fa cantare il teatro con “Off-line” e “La vita che ho deciso”, ultimi di una serie di successi radiofonici. I temi sono quelli di sempre – il coraggio di amare, la distanza, la resistenza alle difficoltà della vita, la forza di ripartire e l’orgoglio di mostrare le proprie cicatrici.

Sempre la stessa è anche la grinta della cantautrice romana, che si esibisce nel suo dialetto in “Ma dimme te”, canzone che racconta di un amore maledetto. Paola Turci è un’artista matura, che si diverte a stare lassù tra le luci con la sua band, a cambiarsi d’abito nelle pause, a scherzare con il pubblico. Un’artista riconoscente verso il suo passato e verso chi l’ha aiutata nel mestiere, come Carlo Rossi, storico compositore e produttore morto due anni fa in un tragico incidente sulle colline di Moncalieri, a cui ha dedicato una struggente – e forse un po’ troppo urlata, nell’emozione del momento – “Hallelujah” di Leonard Cohen.

C’è spazio anche per le cover di “Un’emozione da poco” di Anna Oxa, altra tigre della musica italiana, e di “Dio come ti amo” di Modugno, praticamente recitata in una versione minimalista. Paola è tornata, con un nuovo disco, con un nuovo tour, con lo stesso grande cuore.

DAVID TRANGONI