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Oscar 2020, Parasite batte tutti ed entra nella storia

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Parasite ha scritto una nuova pagina nella storia degli Oscar. Mai prima di stanotte era successo che la statuetta per il miglior film fosse assegnata a una pellicola girata in lingua non inglese. Il film sudcoreano, che già aveva vinto la Palma d’oro a Cannes, si porta a casa ben quattro riconoscimenti nelle categorie più importanti: miglior film internazionale, miglior sceneggiatura, miglior regia e, appunto, miglior film.

Una commedia nera “senza buoni né cattivi”, come la definisce il suo regista Bong Joon-ho, che ha dedicato la vittoria a tutta la Corea del Sud e nel ringraziamento per il premio alla miglior regia ha chiesto al pubblico di alzarsi in piedi e applaudire il regista Martin Scorsese, rimasto a bocca asciutta nella serata di premiazione per il suo The Irishman. Il regista sudcoreano ha ringraziato anche Quentin Tarantino, che stavolta incassa due Oscar per C’era una volta a Hollywood: miglior scenografia e miglior attore non protagonista per Brad Pitt.

Ad essere premiati per le loro interpretazioni anche Joaquin Phoenix come miglior attore nel ruolo di Joker e Renée Zellweger per Judy; al film Jojo Rabbit del regista neozelandese Taika Waititi è andato invece l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Sorpresa per 1917, il grande favorito di questa edizione che però riceve solo 3 statuette, tutte che premiano gli aspetti tecnici della pellicola: miglior fotografia, migliori effetti speciali e miglior montaggio sonoro.

Una serata che ha parlato anche attraverso gli abiti dei protagonisti. Spike Lee ha indossato uno smoking giallo e viola, gli iconici colori dei Lakers, per ricordare e celebrare il cestista Kobe Bryant e sua figlia Gianna, scomparsi il 26 gennaio in un incidente aereo. Mente Natalie Portman ha omaggiato le registe snobbate ai premi. Ancora una volta, infatti, la lista dei registi candidati all’Oscar è tutta al maschile e l’attrice ha deciso di farlo notare: sopra l’abito nero e oro firmato Dior ha indossato una cappa con dei nomi ricamati: sono quelli delle registe escluse dalla cinquina dell’Academy Awards.

ROBERTA LANCELLOTTI