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Oftalmico, presidio a Palazzo Lascaris contro il trasloco in via Cherasco

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Il Comitato salviamo l’ospedale Oftalmico, che si oppone al trasferimento della struttura alle Molinette e al San Giovanni Bosco, fa sentire la propria voce. “Vinceremo la guerra”, dice il presidente Pierpaolo Perruquet

Alle 9.30 davanti all’ingresso di palazzo Lascaris, dove questa mattina si è svolta una sessione straordinaria del consiglio regionale dedicata interamente all’ospedale di via Juvarra, si sono ritrovate decine di persone per esprimere tutto il loro dissenso per la riorganizzazione della rete oculistica torinese.

Il trasloco dell’ospedale Oftalmico di via Juvarra 19 è uno dei sacrifici imposti dalla Regione Piemonte per l’uscita dal piano di rientro dal debito sanitario. Il cambio di sede della struttura monospecialistica, inizialmente previsto per la metà di dicembre, ha fatto insorgere i sindacati e creato una spaccatura all’interno del Partito Democratico: l’assessore regionale alla sanità, Antonio Saitta, è stato criticato e prontamente difeso dal presidente Sergio Chiamparino, che ha sottolineato come ormai non si possa più tornare indietro. Il numero uno del consiglio regionale, Mauro Laus, ha invitato perlomeno a rallentare i tempi, in attesa di trovare una soluzione che accontenti tutte le parti in causa. “Il nuovo piano per il trasferimento dell’Oftalmico? Non so nulla”, ha tagliato corto Laus all’arrivo a Palazzo Lascaris.

Protesta a Palazzo Lascaris contro il trasloco dell’Oftalmico

Dure le opposizioni, con Forza Italia e Movimento 5 Stelle che gridano allo scandalo: “È una strategia elettorale, ma chiudere l’oftalmico è assurdo: le strutture monospecialistiche sono un’eccellenza”, dice il consigliere regionale pentastellato Davide Bono. “Diciamo basta allo spreco di risorse e sì alla salute. Ringraziamo i medici che hanno scelto di rimanere in via Juvarra”, aggiunge Daniela Ruffino di Forza Italia.

La scorsa settimana l’Asl di Torino e la Città della Salute e della Scienza hanno messo a punto un piano in tre fasi, confermato durante il Consiglio dall’assessore Saitta. Il primo passaggio prevede per il 18 dicembre il trasferimento parziale delle attività alla Città della Salute e al San Giovanni Bosco. Un ulteriore spostamento coinvolgerà il San Giovanni Bosco nella seconda fase, prevista tra gennaio e marzo 2018. Infine, la terza e ultima fase: l’apertura in via Cherasco del pronto soccorso h24 e della correlata attività di chirurgia oftalmologica maggiore in urgenza il 4 aprile del prossimo anno. E via Juvarra? Resterà un polo territoriale, mantenendo la chirurgia ambulatoriale per la cura della cataratta e il percorso per gli ipovedenti (maculopatia e ortottica).

Dovrebbe poi essere revocata la convenzione che permetterebbe al personale di via Juvarra di prestare servizio anche alla Città della Salute. Una mossa pensata per invogliare anestesisti, oculusti e infermieri a trasferirsi nella nuova sede, ma che è stata subito criticata dai sindacati in nome del principio di volontarietà.

FEDERICO PARODI