“Lavoro 4.0, adesso o mai più”

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Il 2022 che verrà/2: Cgil Piemonte

Continua il viaggio di Futura che vuole interpretare i rischi e le opportunità del 2022, con le voci dei protagonisti del mondo economico e produttivo. Ci rivolgiamo a Pier Massimo Pozzi, presidente Cgil Piemonte. Nella pratica sarà il primo anno in cui si vedrà come il Pnrr inciderà nel tessuto economico e sociale, e tra i grandi interrogativi c’è il lavoro. “Uno dei principali problemi rimane la precarietà, i contratti a termine rappresentano un problema che persiste da anni, è necessario un carnet di leggi che vincolino in parte le aziende senza andare ad intaccare la flessibilità richiesta da certi lavori” spiega Pozzi. I fondi che arriveranno dall’Europa possono essere una risorsa per invertire il senso di marcia e spingere verso la stabilizzazione lavorativa. Rappresenterebbe un vantaggio anche per le aziende perché sarebbe un incentivo verso una pianificazione a lungo termine e una stabilizzazione economia. “Un settore che è cresciuto molto e sul quale vale la pena investire è quello della logistica import export che conta 80mila posti di lavoro. E’ uno dei pilastri economici della regione, siamo uno snodo centrale sia per i porti liguri sia per i Nord Europa” continua il presidente della Cgil Piemonte. Un punto interrogativo rimane ancora l’automotive con i suoi 70 mila dipendenti, è un settore con potenzialità forti ma servono incentivi per mantenere solida la sua presenza sul territorio piemontese. “Il 2022 può essere un’opportunità per spendere bene, creare occupazione e migliorare la condizione generale dei lavoratori”, conclude Pozzi.