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Genere e media: in Piemonte nasce l’Osservatorio antidiscriminazione

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“Sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di un uso corretto del linguaggio di genere sui media”. È questo l’obiettivo del neonato Osservatorio regionale antidiscriminazione (Ora), un report che monitora l’informazione locale principalmente sulle questioni relative a donne, pari opportunità e disabilità.

Ideato dall’Associazione Giulia Giornaliste del Piemonte, in accordo con la Regione, l’Università di Torino e il Dipartimento di Culture, Politica e Società, la ricerca abbraccia l’arco temporale compreso tra il 1° luglio 2021 e il 31 marzo 2022, periodo in cui si sono svolte le elezioni amministrative a Torino, Novara e altri comuni del Piemonte. Lo spazio della politica viene spesso indicato come lo scenario dove è possibile operare un cambiamento sostanziale e culturale. Il report punta a comprendere meglio la correttezza delle rappresentazioni, il linguaggio usato, il persistere o meno delle discriminazioni.

La ricerca sarà guidata da un Comitato di indirizzo composto da Marinella Belluati, docente di Analisi dei media del Dipartimento di Culture, Politica e Società, Osvaldo Milanesio, dirigente regionale del settore Pari Opportunità, Stefanella Campana, giornalista.

L’obiettivo del progetto è monitorare i media locali. Un lavoro realizzato da un team composto da una ricercatrice universitaria, Francesca Tampone, e tre giornaliste professioniste appartenenti alla rete Giulia: Sara Iacomussi, Ilaria Leccardi ed Elena Miglietti.

L’associazione Giulia è attiva a livello nazionale. “Siamo una rete di giornaliste donne che opera su due fronti – spiega Sara Iacomussi -. Il primo è garantire che le professioniste nelle redazioni ricevano pari salari rispetto agli uomini, e pari diritti. Il secondo è monitorare il linguaggio di genere sui media”.

Sotto l’occhio attento dell’Osservatorio non finirà solo il linguaggio di genere, ma anche la rappresentazione della disabilità. Poi, il monitoraggio dei processi di selezione delle candidature e della presenza di temi di genere e disabili nel dibattito elettorale. “Oltre che sulla politica, ci occuperemo – conclude Iacomussi – delle situazioni che riguardano la cronaca nera, a partire dai femminicidi”.