Protezione civile: il Piemonte si mobilita per la Turchia

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Un’equipe specializzata di medici e infermieri del reparto di maxiemergenza e poi elettricisti, idraulici, traduttori, personale formato alle azioni di emergenza. Così la Regione Piemonte, con il suo Coordinamento di Protezione civile, si è attivata per contribuire ai soccorsi nelle aree terremotate della Turchia

I primi quaranta volontari sono ora in viaggio verso Brindisi, dove nella serata di oggi, giovedì 9 febbraio, partiranno in nave alla volta del porto di Alessandrietta, ad Antiochia. Di lì si sposteranno nelle aree terremotate, dove, sotto il coordinamento della Protezione civile nazionale, monteranno l’ospedale da campo Emt2, una delle 12 strutture al mondo certificate per operare a livello globale “nel corso di catastrofi, con un team medico-chirurgico di altissimo livello professionale”. A coordinare la missione sarà Andrea Morchio, della Protezione civile di Alessandria, che guiderà sul campo la squadra, mentre il coordinamento della maxiemergenza è affidato a Mario Raviolo. 

“In questo momento a partire sono 44 volontari e 21 mezzi – spiega Marco Fassero, presidente del Coordinamento Regionale di Protezione civile -. Portiamo piccoli escavatori e macchine movimento terra per aiutare nell’allestimento del campo”.

Per quanto riguarda la Protezione civile, l’assessore regionale Marco Gabusi spiega che “è addestrata ormai da tempo per affrontare tempestivamente le emergenze”, e che il rientro dei volontari è previsto entro circa 12 giorni, ma non si esclude il prolungamento dell’intervento: “Saremo costantemente in contatto e pronti a intervenire con maggiori aiuti”. 

Allo stesso modo, dall’Assessorato alla Sanità, aggiungono che quello in partenza e in reclutamento è “un collaudato staff di professionisti della maxiemergenza regionale, già impegnata in analoghe missioni internazionali”. L’assessore Luigi Genesio Icardi spiega: “L’intervento è coordinato dal Dipartimento di Protezione civile nazionale, con il quale stiamo seguendo passo per passo l’evoluzione della situazione, in rapporto alle necessità logistiche richieste sul campo”.

Prima dell’impegno in Turchia, l’ospedale da campo Emt2 era già stato impiegato in India, in Mozambico e in diversi scenari di crisi internazionale.