Elezioni Europee 2019: guida al voto

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L’attesa è finita e la campagna elettorale volge al termine. A distanza di cinque anni dalla netta affermazione del Partito Democratico a guida Matteo Renzi, domenica 26 maggio gli italiani sono nuovamente chiamati ai seggi per eleggere i membri del Parlamento europeo spettanti al nostro paese. A pochi giorni dal voto abbiamo preparato una breve guida.

Quando, dove, come si vota

Gli elettori sono chiamati alle urne nella giornata di domenica 26, dalle ore 7 alle ore 23, muniti di documento di identità e tessera elettorale. Al voto possono partecipare tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni. Si vota con un sistema elettorale proporzionale che ripartisce il numero di seggi tra i partiti che superano la soglia di sbarramento del 4%.Tutti i partiti si presentano in liste singole e non in coalizione. Si vota tracciando un segno sul simbolo della lista. In corrispondenza della lista scelta, gli elettori possono indicare da una a tre preferenze, con alternanza di genere. Non è previsto il voto disgiunto.

 

Il numero di parlamentari eletti è in proporzione alla popolazione di ogni stato (si va dai 96 della Germania, in rappresentanza dei suoi 82 milioni di abitanti, ai 6 della piccola Malta). L’Italia ha diritto a 73 seggi, anche se è delle ultime ore la decisione del Consiglio europeo di aggiungere tre eurodeputati al nostro Paese come conseguenza della Brexit.

I parlamentari europei sono eletti in rappresentanza di precise aree geografiche. Nella maggior parte degli Stati membri la circoscrizione è unica e rappresenta l’intero territorio nazionale; in Italia invece – come in Francia, Belgio, Irlanda e Regno Unito – si vota su base macroregionale e i seggi vengono assegnati in base alla popolazione residente. Sono cinque le circoscrizioni elettorali: Nord-Ovest (1), Nord-Est (2), Centro (3), Sud (4) e Isole (5).

I deputati, i gruppi politici e l’elezione del presidente della Commissione

Una volta eletti, i deputati siedono  all’Europarlamento divisi in gruppi transnazionali costituiti per schieramento politico: le cosiddette “famiglie europee”. Il mandato è di cinque anni e i lavori si articoleranno tra le sedi di Bruxelles e Strasburgo. Attualmente al Parlamento europeo ci sono 8 gruppi politici: il Partito Popolare Europeo (Ppe), Alleanza progressista di Socialisti e Democratici (S&D), Conservatori e Riformisti europei (Ecr), Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (Alde), Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica (Gue/Ngl), Verdi/Alleanza libera europea (Greens/Efa), Europa della Libertà e della Democrazia diretta (Efdd), Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf), oltre a venti deputati non iscritti.

Per quanto riguarda l’Italia, la Lega di Matteo Salvini ha presentato il nuovo gruppo Alleanza europea delle Nazioni e delle Libertà (Eapn) che comprende diverse forze sovraniste. Il Movimento 5 Stelle afferisce all’Efdd, il Partito Democratico nei Socialisti e Forza Italia nel Ppe; Fratelli d’Italia ha annunciato l’adesione ai Conservatori e Riformisti, la Sinistra aderisce al Gue/Ngl e i Verdi ai Greens, mentre Emma Bonino, fondatrice di +Europa, gode della stima del gruppo liberale Alde, che l’ha inserita nella rosa di nomi per la prossima Commissione europea.

Prima delle elezioni ogni gruppo politico indica un candidato alla Presidenza della Commissione europea. Dopo il 26 maggio, il più grande gruppo parlamentare potrà incidere in fase di trattative ed esprimere il proprio candidato. Il Consiglio europeo, che riunisce i 28 capi di Stato dell’Unione, vota il candidato nominato: se questo viene approvato, la palla passa nuovamente al Parlamento, dove dovrà ottenere l’appoggio della maggioranza dei deputati.

Le funzioni del Parlamento europeo e la sua storia

Con il Consiglio dell’Unione europea, il Parlamento esercita la funzione legislativa e, in alcuni casi stabiliti dai trattati, ha il potere di iniziativa legislativa che spetta per lo più alla Commissione europea. Con i suoi 750 deputati (766 fino all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009) più il Presidente, è la più grande assemblea parlamentare al mondo tra quelle scelte attraverso elezioni democratiche e l’unica dell’Ue i cui membri sono eletti direttamente dai cittadini.

Come riportato dallo stesso sito del Parlamento europeo, le sue funzioni principali sono tre:

– funzione legislativa, ossia l’approvazione delle leggi proposte dalla Commissione, la ratifica degli accordi internazionali, l’esame delle petizioni presentate dai cittadini e l’avvio delle indagini parlamentari;

– funzione di supervisione e controllo sulle istituzioni Ue, che prevede il potere di eleggere il Presidente della Commissione e di votare una mozione di censura che obbliga la Commissione stessa alle dimissioni;

– funzione di elaborazione e approvazione del bilancio Ue e discussione della politica monetaria e della strategia finanziaria con la Banca centrale europea.

L’affluenza alle urne è scesa dal 62% del 1979 al 42% del 2014.

Il Presidente uscente è l’italiano Antonio Tajani, eletto dallo stesso Parlamento nel gennaio 2017. Le funzioni principali del Presidente sono quelle di rappresentanza verso le altre istituzioni e verso il mondo esterno e di approvazione finale del bilancio. L’Ufficio di presidenza del Parlamento nomina inoltre il Segretario generale del Parlamento europeo che risiede in Lussemburgo (considerata la terza sede oltre alle due principali di Bruxelles e Strasburgo).

FEDERICO CASANOVA