Ambiente, temperature record in Piemonte. Marnati: “Qualità dell’aria in miglioramento”

condividi

Il Piemonte ha caldo. Troppo caldo. Lo sta sperimentando in modo inequivocabile in questi mesi, dove a temperature anomale si è affiancato uno dei più lunghi periodi di siccità da decenni. A farne le spese è tutto l’ambiente circostante, compreso il Po, mai così a secco negli ultimi anni: “I 111 giorni di siccità sperimentati dall’8 dicembre fino a fine marzo, hanno reso l’ultimo periodo il più siccitoso degli ultimi sessant’anni”. Esordisce così Angelo Robotto, Direttore generale di Arpa Piemonte. Insieme alla Regione, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha presentato oggi, mercoledì 15 giugno, la Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2022. La sede scelta per quest’anno è stato il Circolo dei Lettori. Prima degli interventi istituzionali, è andata in scena una performance teatrale per sensibilizzare il pubblico sui temi inseriti nella relazione.

Il documento, relativo ai dati del 2021, ha l’obiettivo di presentare a cittadini, enti pubblici e imprese le informazioni più recenti relative allo stato di salute del territorio piemontese. All’interno della relazione sono riportati dati utili a conoscere e trarre un bilancio delle dinamiche ambientali che hanno investito la regione nel corso di questi mesi. Ogni tema trattato – dall’aumento delle temperature alla qualità dell’aria, dall’inquinamento alla scarsità delle acque del sottosuolo e di superficie – viene analizzato dal punto di vista dello stato e delle politiche attive per gestirli.

In apertura di lavori è intervenuto l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati che, nell’illustrare il ventaglio delle politiche ambientali attualmente al vaglio della Regione, ha commentato i due risultati più significativi e attesi: “La notizia più peggiore resta quella relativa all’aumento delle temperature sul nostro territorio. La tendenza è preoccupante”, ha commentato Marnati. Secondo quanto riportato nella relazione, spiega Robotto: “Il 2021 è stato il 15esimo anno più caldo degli ultimi 64 anni”. Se si procede oltre e si considerano i primi mesi di quest’anno, il quadro è ancora più critico: “Il maggio appena trascorso è il secondo più caldo degli ultimi 65 anni, con 2,2 gradi di anomalia termica”, continua il direttore di Arpa.

Un altro dossier da tempo aperto sui tavoli di Regione e Comune è quello relativo alla qualità dell’aria che, specialmente per quanto riguarda la Città metropolitana, negli ultimi anni aveva fatto registrare dati a dir poco sconfortanti: “Sulla qualità dell’aria, il Piemonte non ha ancora raggiunto i limiti di legge consentiti. Nonostante ciò, le ricerche condotte da Arpa e Regione mostrano un trend positivo e incoraggiante, che ci fa pensare a come nei prossimi anni le rilevazioni potrebbero continuare a convergere per reintrare nella soglia del limite consentito”, ha proseguito l’assessore. Sull’esigenza di continuare a produrre sforzi in tal senso si è espresso anche Robotto, che ha invitato a “valutare i dati guardando al trend dei giorni di superamento dei limiti consentiti. Siamo passati da 264 giorni a 75. È evidente che ci troviamo ancora al di sopra dei limiti consentiti per legge, ma i dati evidenziano una dinamica positiva”.

Oltre ai temi più attesi, la relazione amplia il perimetro del discorso sullo stato di salute della regione, affrontando temi come la condizione delle acque sotterranee, dei venti, delle nebbie e molto altro. Il sito della Regione invita a consultare il testo integrale della relazione sul proprio sito a partire dal 15 giugno.

Dal canale Youtube di Arpa Piemonte

Al termine dell’incontro, la direttrice di Ambiente, Energia e Territorio per la Regione Piemonte, Stefania Crotta, ha parlato del progetto bandiera sull’idrogeno vinto dal Piemonte, insieme a Puglia, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata. Il protocollo per l’ Hydrogen Valley siglato a Roma a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio, dai 5 Presidenti di Regione, con il Ministro per gli Affari Regionali e il Ministro per la Transizione ecologica, ha stabilito la messa a disposizione di quattro miliardi provenienti dal Pnrr per rendere queste regioni dei punti di riferimento a livello nazionale.