Addio a Battiato. Boosta (Subsonica): “Profondo e visionario, ci ha guidato su una strada diversa”

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Manifesto senza tempo ma sempre attuale, autore di un genere di musica sperimentale che ha coinvolto colleghi e amanti del jazz e del punk, del rock e del folk. Franco Battiato ha saputo farsi apprezzare in modo trasversale, grazie a testi e melodie in cui la stringente attualità ha spesso abbracciato il futurismo e la fantascienza.

Negli oltre cinquant’anni di carriera, il cantante catanese – scomparso all’età di 76 anni – ha avuto la sagacia e l’apertura mentale nel collaborare con tantissimi artisti del mondo della musica, di ieri e di oggi. Da Claudio Baglioni a Tiziano Ferro, da Pino Daniele ai Bluvertigo e i Subsonica.

Davide Dileo, in arte Boosta – live a Castagnole delle Lanze (AT) 31 agosto 2005

“Battiato è stato un uomo che ha aperto una strada – sottolinea Davide Dileo, in arte Boosta, fondatore della band torinese -. Ha guidato tanti artisti come noi in una strada diversa. Che ha saputo coniugare, anche in tempi non sospetti, la profondità con il pop. Specie adesso che andiamo sempre a distinguere la musica pop popolare come musica leggera, che può stare per superficiale. Nella musica vale tutto, ma ha avuto una capacità di sintesi, di dare profondità ma allo stesso tempo facilità di accesso alla musica più alta. Questo è un talento”.


L’omaggio del gruppo musicale al “maestro” è stata la reinterpretazione nel 2011 del brano “Up patriots to arms”: pubblicato da Battiato nel 1980 all’interno dell’album “Patriots” e inserito dai Subsonica nell’album “Eden“. Il modo di scrivere e di interpretare dell’artista siciliano, ancora profondamente moderno, è una realtà sconfinata di parole e versi, note e musica.
“Battiato lascia una moltitudine di testi profondi ma allo stesso tempo visionari” Secondo Boosta “A differenza di quelli cantautoriali classici di racconto, i suoi hanno un alone che consente una lettura molto più personale. La musica è uno strumento, e ha necessità di essere vissuta da ognuno in maniera diversa: la legacy, come direbbero gli inglesi, di Battiato dovrebbe avere la possibilità di lasciare, a chi ascolta, la musica come strumento di comprensione”.

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