Il Comune di Torino approva il bilancio ma salta l’emendamento Salva tagli

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Dopo una maratona notturna conclusa all’una e mezza di questa mattina, il Consiglio comunale di Torino ha approvato il bilancio di previsione 2017 con 24 voti del Movimento 5 Stelle più quello della sindaca Chiara Appendino. Le opposizioni, in disaccordo con la delibera, non hanno partecipato alla votazione. Nel bilancio è stato ritirato a sorpresa l’emendamento Salva tagli, la manovra che avrebbe consentito di applicare sgravi fiscali alle fasce deboli e di stanziare 250mila euro per il teatro Stabile e 300mila per il Museo del Cinema dopo i tagli ai due enti delle scorse settimane.

“Non ce la sentiamo di rischiare un potenziale danno per la città, ma siamo pronti a trovare al più presto una soluzione – ha detto a La Stampa il capogruppo del M5S Alberto Unia -. Se ci sono stati dei tagli è perché le casse erano vuote. Le minoranze hanno tentato in tutti i modi di rimandare la votazione per evitare che si portasse avanti la procedura sui debiti fuori bilancio – ha proseguito Unia – Il ricorso al Tar delle opposizioni, volto a delegittimare la maggioranza e a sminuire la professionalità e il lavoro degli uffici comunali, è stato respinto”.

Con la delibera, il Consiglio comunale ha approvato una mozione di accompagnamento che impegna a ristabilire nuove risorse fondi e facilitazioni tariffarie in materie assistenziali, sportive, trasporti, agevolazioni e cultura. Una promessa che evidentemente non ha convinto le opposizioni, che hanno fatto fronte comune e disertato in massa il voto.

“È un bilancio che non sta in piedi, né nella sostanza né formalmente, con l’iscrizione di somme e di accertamenti falsi, come già fatto da questa giunta per il bilancio 2016”, ha commentato il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo. Dello stesso avviso anche Lista Civica per Torino e Moderati. Tra le criticità evidenziate dalle opposizioni l’allarme lanciato dal direttore finanziario, Anna Tornoni, in riferimento a InfraTO srl. Tornoni ha fatto sapere che, se i debiti accumulati dalla società di gestione delle infrastrutture cittadine negli anni 2014, 2015 e 2016 fossero considerato fuori bilancio, la Città di Torino sarebbe costretta ad avviare le procedure di pre-dissesto finanziario.

Una situazione di potenziale instabilità che porta pesanti critiche alla giunta 5 Stelle anche da parte della destra: “Prevedere un possibile pre-dissesto nel bilancio preventivo significa giocare d’azzardo con la città”, ha dichiarato Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Civico.

FEDERICO PARODI